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Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un articolo del New York Times che trattava il tema della gravità della siccità nella zona occidentale degli Stati Uniti.

La situazione in quella zona è la più grave degli ultimi 20 anni!

Molta è la preoccupazione per l’agricoltura considerando che le riserve d’acqua sono estremamente ridotte; cresce anche la paura per gli incendi che lo scorso anno sono stati devastanti.

Ma in Italia com’è la situazione sul fronte idrico?

La scorsa settimana ho avuto il piacere di assistere al Webinar “Sustainability Awareness” dedicato all’agricoltura, organizzato dalla Camera di Commercio di Brescia che ho trovato molto interessante e di cui condivido con piacere alcuni spunti e slide.

Ti riporto qui un articolo del Sole 24 Ore pubblicato nel Luglio 2020:

“Allarme siccità in Italia: mai così poca acqua negli ultimi sessant’anni: all’appello mancano 23,4 miliardi di metri cubi, tanto quanto l’intero Lago di Como.”

Meno acqua disponibile quindi, soprattutto per l’agricoltura che ne utilizza da sola il 70%: purtroppo, in Italia, siamo tra i paesi meno attenti all’utilizzo dell’acqua in questo settore.

L’Italia è anche il paese con una delle più alte “water footprint” al mondo!

Ma cos’è la water footprint?
 
L’impronta idrica è una misura dell’appropriazione di acqua dolce da parte dell’umanità in volumi di acqua consumata e/o inquinata.
Viene suddivisa in tre tipologie:
– verde: acqua piovana;
– blu: acqua dolce superficiale o sotterranea;
– grigia: acqua necessaria per diluire gli inquinanti prodotti entro i limiti di legge e riportarla agli standard di qualità previsti.

Nei prossimi anni l’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente il problema: 
è 
urgente trovare soluzioni alternative per gestire le risorse idriche in maniera consapevole.

Nei prossimi anni, inoltre, la richiesta di acqua a livello mondiale subirà un ulteriore forte incremento.
Il settore agricolo dovrà gestire le esigenze nutrizionali di una popolazione più ampia che sta modificando le proprie abitudini alimentari. 

 
Sono state individuate le seguenti possibili soluzioni per favorire il risparmio idrico in agricoltura:

sostituire i sistemi di irrigazione tradizionale in sistemi di micro-irrigazionea goccia che richiedono meno manodopera;
prediligere colture meno idroesigenti;
investire in sistemi di depurazione e riutilizzo delle acque;
utilizzare, dove possibile, tecniche di aridocoltura che aiutano la creazione di riserve d’acqua nel terreno. L’aridocoltura è l’insieme delle tecniche agricole che consentono di coltivare anche in un ambiente arido, in assenza di irrigazione o in presenza di precipitazioni minime.

MOMENTUMGREEN sta realizzando foreste di bamboo gigante Moso nel Nord Italia che rispettano perfettamente questo orientamento: impianti innovativi e poca acqua danno vita a piante forti, rigogliose, in grado di rigenerarsi continuamente.

Adriano Zucca
socio fondatore di Momentumgreen

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