Sembra strano pensare che in natura ci sia una pianta così longeva che, in maniera del tutto naturale, si rinnova completamente e continuamente nel tempo.
Definita ‘la pianta che salverà il mondo’…sto parlando del bamboo: una pianta che possiede caratteristiche straordinarie e di cui mi sono innamorato quando, io ed i miei soci, eravamo alla ricerca di materiali naturali alternativi, ecosostenibili e non inquinanti.
Il bamboo ha una forza vitale che nessun’altra pianta possiede, è la più veloce nella crescita, è eco-sostenibile ed utilizzabile in tutte le sue parti, riduce l’inquinamento dell’aria, non ha bisogno di pesticidi o prodotti chimici ed è per natura biologica. Sin dall’antichità veniva utilizzata per le sue proprietà medicinali grazie alla sua sorprendente forza, alla sua versatilità e alla sua bellezza.
Il bamboo appartiene alla famiglia delle graminacee, come mais, grano e riso. E’ una pianta originaria dell’oriente, tuttavia, cresce naturalmente anche nelle zone temperate. Ne esistono circa 1400 specie, è sempreverde, resistente ed elastica. La tipologia di bamboo denominata “Moso” ben si adatta al clima temperato e può raggiungere 15-20 mt d’altezza con un diametro di 15 cm, sopportando le temperature fino a 25° sotto lo zero.
Il bamboo è un materiale che si presta ad oltre 1500 usi e lavorazioni. Ha catturato recentemente tantissimo interesse: dalla fabbricazione di filati e tessuti (grazie al bamboo: antibatterici, resistenti agli odori, antistatici, traspiranti e termoregolatori), alla carta, mobili, parquet, vario materiale edile (ottimo sostituto dell’acciaio e nell’antisismico), oggetti di uso quotidiano.
Con il bambù si costruiscono ponti, biciclette, case, strumenti musicali. In oriente questa pianta viene impiegata anche per la preparazione di birra, grappa, the e medicinali contro disturbi e mali di stagione ed i suoi germogli, con proprietà nutrizionali rilevanti, utilizzati largamente in cucina in preparazioni dolci e salate.
Per ultimo, ma non per importanza, il bamboo è una validissima alternativa alla plastica sia per la realizzazione di prodotti monouso che riutilizzabili. Infatti le stoviglie in bamboo sono molto resistenti.
Tra le tante peculiarità, mi ha piacevolmente sorpreso la sua capacità di assorbire polveri sottili: fino a 17 tonnellate di anidride carbonica per ettaro all’anno. Può inoltre emettere una quantità di ossigeno 20 volte maggiore rispetto ad un bosco di altre piante e di bonificare i terreni inquinati: per questo motivo è detta anche ‘pianta minatrice’ perché si nutre di metalli pesanti o composti organici dannosi estraendoli dal terreno rigenerando così il suolo inquinato.
Io e la mia società Momentumgreen stiamo sviluppando il settore della bamboo economy attraverso la coltivazione di foreste di bamboo in Italia con l’obiettivo di reperire materie prime naturali alternative nel totale rispetto dell’ambiente.
Commenti recenti