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Secondo la Commissione Europea, anche l’energia nucleare, al pari del gas metano, dovrebbe essere inserita nella tassonomia come fonte energetica utile al raggiungimento della transizione ecologica (Cos’è la tassonomia? Ne abbiamo parlato qui).

Questo è quanto emerso dalla Commissione Europea che ha dichiarato proprio in questi giorni che il nucleare è una fonte di energia pulita scatenando non pochi pareri contrastanti e grandi dibattiti.

Anche l’Italia ha espresso un proprio parere in questa discussione che ormai dura da tantissimi anni; il nostro ministro per la transizione ecologica si è mostrato molto aperto a considerare la possibilità di realizzare mini-centrali nucleari di quarta generazione dichiarando che sta seguendo le ricerche e gli sviluppi in materia, cosa che ha già generato allarme in molti partiti che sostengono il governo.

Ricordiamo che l’Italia dopo il 1987, subito dopo l’esplosione della centrale di Chernobyl, si era espressa sfavorevole al nucleare con un referendum, opinione sicuramente influenzata da questo grave disastro ambientale su scala mondiale.

Oggi, certamente, l’energia nucleare di cui si sta parlando è quella cosiddetta di “quarta generazione” prodotta con una tecnologia del tutto diversa e già in fase di sperimentazione in Russia, Cina, Argentina e Stati Uniti tuttavia, nonostante questo, le paure e i punti interrogativi rimangono moltissimi, soprattutto per la gestione delle scorie.

L’intento della Commissione Europea è quello di utilizzare l’energia da fonte nucleare affiancandola a quella del metano per porre fine all’utilizzo dei combustibili fossili.

Reazioni contrastanti quelle degli stati membri: la Germania, sin dall’esplosione di Fukushima è sempre stata contraria al nucleare, nonostante fosse un’importante fonte di approvvigionamento energetico per il paese, dismettendo tutte le proprie centrali operative, le ultime tre dovrebbero essere dismesse a breve. Anche Spagna e Austria non hanno ben accolto la proposta della CE di classificare il nucleare tra le fonti green, considerandola pericolosa e non una soluzione per la lotta alla crisi climatica.

A favore invece molti paesi dell’Europa dell’Est insieme alla Francia, sempre stata a favore, con un fabbisogno energetico interno in larga parte alimentato dalle proprie centrali nucleari.

Il dibattito si sta facendo sempre più acceso e, se l’Europa vorrà continuare su questa strada entro il 12/01 dovrà trovare il modo di avere un parere favorevole dalla maggioranza dei 27 stati membri; in tal caso il piano entrerebbe in vigore dal prossimo anno.

Un tema correlato e molto attuale da non sottovalutare è il rincaro delle bollette: in Italia, infatti, è previsto un incremento certo del 55% per elettricità e del 42% per il metano con ripercussioni importanti sui consumatori e probabili influenze sull’opinione pubblica orientandola in maniera significativa su questo tema così complesso ma importantissimo per il futuro di tutti noi.

Mara Minarelli – socio fondatore Momentumgreen

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