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Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha presentato un pacchetto di misure ambientali “Fit for 55” volte a ridurre i gas nocivi del 55% entro il 2030.

Tra le misure quella che ha suscitato più scalpore riguarda il settore automobilistico: dal 2035 in poi, infatti, non potranno più essere venduti veicoli a benzina e a diesel!
Sicuramente una strategia che porterà moltissimi benefici per il raggiungimento degli obiettivi climatici, tuttavia i costi sociali ed economici necessari per attuarla saranno elevatissimi.
Dal 2030 i nuovi veicoli dovranno emettere il 55% in meno rispetto ad oggi e dal 2035 zero emissioni.

Nel frattempo, i paesi membri dovranno provvedere a realizzare sul loro territorio capillari impianti di ricarica per le auto elettriche e per quelle a idrogeno.

Un grande cambiamento davvero!

 Il pacchetto prevede, tra le altre cose, una riforma del mercato delle emissioni nocive, noto con l’acronimo ETS.

 Di cosa si tratta esattamente?

 L’ETS, nato nel 2005, è uno strumento fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra; è il primo mercato mondiale della CO2 e sta diventando sempre più esteso.

Come funziona?
Viene stabilito un limite massimo di emissioni che può produrre un impianto il quale, alla fine di ogni anno, dovrà restituire un numero di quote sufficiente a coprire interamente le emissioni che ha prodotto per non subire pesanti multe.

Al contrario, se un impianto ridurrà le proprie emissioni, manterrà le quote inutilizzate per coprire un eventuale fabbisogno futuro, oppure le potrà vendere ad un altro impianto che deve compensare le proprie.
Da quando è stato creato ha permesso di ridurre le emissioni del 42,8% nei settori industriali più energivori.

La Commissione Europea ha proposto la riforma anche della direttiva sulla tassazione dell’energia, che risale al 2003 ed attualmente incentiva l’uso di fonti fossili.
La riforma punterà totalmente sulle energie pulite: dal 2030 in poi il 40% dell’energia prodotta dovrà provenire da fonti rinnovabili.
Il pacchetto prevede anche la decarbonizzazione attraverso le foreste: da qui al 2030 l’Europa dovrà riuscire a ripulire l’atmosfera di 310 milioni di tonnellate di CO2.
La strategia prevede che vengano piantati almeno tre miliardi di alberi in tutta l’Unione Europea entro la fine del decennio. 

Le misure adottate dalla Commissione Europea e dagli stati membri sono sempre più rigide e stringenti: una lotta contro il cambiamento climatico e contro il tempo, quindi.

Basteranno a salvarci?

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