Pochi giorni fa è successo qualcosa di straordinario nel punto più gelido della Groenlandia, a più di 500 miglia sopra il Circolo Polare Artico: ha piovuto per la prima volta. Non poche gocce ma un vero e proprio acquazzone durato diverse ore.
Le piogge sono un altro segno preoccupante del cambiamento climatico anche sul Circolo Polare Artico che si sta surriscaldando più velocemente rispetto a qualsiasi altro luogo della Terra.
Da quando è stata installata ‘Summit’, la stazione di rilevamento, negli anni ’80, non si sono mai registrate piogge e molto raramente le temperature sono salite sopra lo zero, si è verificato solo sei volte negli ultimi 2000 anni, di cui tre volte negli ultimi dieci.
La calotta glaciale della Groenlandia perde ogni anno più di 300 miliardi di tonnellate di ghiaccio per il surriscaldamento terrestre causato dall’aumento delle emissioni di anidride carbonica e gas serra, andando ad alimentare il fenomeno degli Iceberg e quindi l’innalzamento del livello del mare.
Quest’anno, considerate le abbondanti nevicate dei primi mesi, sarebbe dovuto essere un anno positivo, quantomeno superiore alla media, per quanto riguarda l’accumulo di neve e ghiaccio tuttavia, due periodi di forte surriscaldamento avvenuti recentemente lo scorso mede di Luglio e all’inizio di Agosto hanno cambiato la situazione causando un diffuso scioglimento della superficie; questo quanto affermato dal dott. Stendel, coordinatore di Polar Portal, sito che diffonde i risultati di ricerca sull’Artico danese.
L’aumento della temperatura che ha scatenato la pioggia dei giorni scorsi ha provocato lo scioglimento di oltre il 50% della superficie della calotta glaciale. Questi eventi straordinari sembrano accadere sempre più frequentemente, gli studiosi affermano che “stiamo assistendo a prove reali del cambiamento climatico in Groenlandia” e hanno descritto la pioggia dei giorni scorsi al Summit come “allarmante”, perché mostra come “anche solo mezzo grado in più può davvero cambiare lo stato dell’Artico con effetti devastanti facendolo passare da stato congelato a stato liquido e questo è esattamente quello che stiamo vedendo.”
Possiamo vederlo come un problema molto lontano da noi ma è importante sapere che l’Artico ha un ruolo preziosissimo nella regolazione del clima di tutto il Pianeta perché funge da ‘condizionatore d’aria’.
Alterare questo ecosistema provoca conseguenze gravi anche alle nostre latitudini: molti dei fenomeni atmosferici estremi che si stanno verificando di recente e in maniera sempre più frequente anche in Italia hanno origini proprio qui.
Mara Minarelli – Socio Fondatore Momentumgreen
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