COP sta per ‘conferenza delle parti’, i paesi dell’ONU ai vertici del clima che si riuniscono da quasi tre decenni e grazie ai quali il cambiamento climatico è passato dall’essere una questione marginale ad una priorità globale.
A Novembre, i leader di oltre 190 paesi membri si riuniranno nella COP per la ventiseiesima volta (QUI il documento completo) a Glasgow, nel Regno Unito: si tratta di un evento, organizzato con carattere d’urgenza, che molti ritengono essere la migliore opportunità del mondo per tenere sotto controllo le conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici.
Tutti, in rappresentanza dei vari stati, dovranno presentare i piani aggiornati per la riduzione delle proprie emissioni; gli impegni presi durante il vertice di Parigi nel 2015, infatti, non sono neanche lontanamente sufficienti per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi e il tempo utile per il raggiungimento di questo obiettivo sta terminando.
Per quanto la COP21 a Parigi sia stato un evento di portata epocale, i Paesi dovranno fare di più per mantenere viva la speranza di contenere l’aumento della temperatura e la COP26 sembra essere l’occasione decisiva.
Quali gli obiettivi specifici della COP26?
– azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050: accelerare il processo di decarbonizzazione, ridurre la deforestazione, velocizzare la transizione verso la mobilità elettrica e incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili;
– tutelare l’ambiente: proteggere e ripristinare gli ecosistemi esistenti, costruire infrastrutture più sostenibili e resistenti e puntare su agricoltura più innovativa e riforestazione;
– mobilitare i finanziamenti per il clima: le istituzioni finanziarie devono lavorare per liberare le migliaia di miliardi che la finanza pubblica e quella privata dovranno impiegare per raggiungere zero emissioni nette globali;
– collaborare: affinare quanto stabilito nell’Accordo di Parigi, rafforzando la collaborazione tra i governi, le imprese e la società civile.
Ogni COP è preceduta da una pre-COP, un incontro preparatorio tra un gruppo selezionato di Paesi per discutere di alcuni aspetti politici fondamentali dei negoziati e approfondire alcuni dei temi chiave che saranno affrontati successivamente nella COP; quest’anno si è tenuta proprio nei giorni scorsi presso la MiCo di Milano, con oltre quattrocento giovani delegati provenienti da tutto il mondo, decine di Ministri dell’Ambiente, Capi di Stato, rappresentanti ONU e oltre 500 eventi nazionali e internazionali.
Un’ultima occasione istituzionale per i ministri di formalizzare nel dettaglio i propri impegni prima del vertice di Glasgow del prossimo mese.
Solo con l’impegno concreto di tutti si potranno affrontare le sfide poste dalla crisi climatica da considerarsi la più grande minaccia dell’umanità.
La relazione dell’Ipcc non lascia spazio ai dubbi: “il cambiamento climatico è antropogenico. Siamo noi i responsabili, e siamo solo noi che possiamo fare qualcosa“.
Minarelli Mara – socio fondatore Momentumgreen
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