La plastica è un problema non solo per la salute delle persone ma anche per il clima del Pianeta.
Molte aziende italiane, negli ultimi anni, non hanno smesso di impiegare ed usare la plastica per prodotti monouso.
La plastica, non solo inquina i mari e l’intero Pianeta, ma contribuisce a sostenere il settore dei combustibili fossili, del petrolio e del gas fossile, alimentando l’emergenza climatica in corso.
Lo scorso Luglio, l’Unione Europea ha vietato la vendita di tutti i prodotti in plastica monouso nei paesi comunitari, tuttavia alcuni stati non hanno recepito con tempestività questa direttiva, probabilmente a causa dell’eterogeneità delle legislazioni nelle singole nazioni e l’Italia appartiene proprio a questo gruppo. Eppure, studi recenti, hanno individuato l’Italia come uno dei paesi maggiormente responsabili della dispersione dei rifiuti nel mar Mediterraneo.
La plastica è tossica nel suo intero ciclo di vita, dalla produzione fino al suo smaltimento negli inceneritori. È anche però un materiale con diversi pregi: versatile, leggera, isolante e molto resistente, ritenuta da sempre il materiale più idoneo per gli imballaggi e il packaging. E, soprattutto, se ben gestita con la raccolta differenziata, quando diventa rifiuto è riciclabile al 100%.
La plastica è comunque molto inquinante soprattutto quando viene dispersa nell’ambiente perché, di per sé, non è biodegradabile: può resistere anche per centinaia di anni all’azione degli agenti atmosferici senza decomporsi e, se incenerita, genera sostanze estremamente tossiche, come la diossina.
Per questo motivo, per ridurre il suo impatto ambientale si cerca di agire su più fronti attraverso l’impiego di materiali alternativi alla plastica, riducendone il più possibile il suo utilizzo (soprattutto di quella monouso), riutilizzandola e differenziandola correttamente. Il metodo migliore per il suo smaltimento è, infatti, il riciclo, che però è possibile solo per alcuni tipi di plastica.
La raccolta differenziata che permette e favorisce nei comuni italiani il riciclo dei rifiuti non è comunque immune da problematiche intrinseche. Uno dei problemi che rende difficile il riciclo al 100% della plastica raccolta con la differenziata è che i rifiuti sono composti da plastiche diverse e non tutte riciclabili, i materiali vanno quindi analizzati e suddivisi e procederanno con iter differenti.
A questo livello si inseriscono le macchine ‘mangiaplastica’ che, proprio in questi giorni, sono state messe in luce dal Ministero italiano della transizione ecologica finalizzate a favorire il riciclo degli imballaggi in plastica da parte dei cittadini favorendone la raccolta in maniera selettiva e migliorandone l’intercettazione dei materiali e di conseguenza il riciclo.
In realtà, Momentumgreen, impegnata attivamente nel riciclo della plastica, sta già sperimentando da alcuni anni questo sistema grazie all’installazione di macchine ‘mangiaplastica’ in territorio bresciano e con il supporto del Consorzio Corepla.
Il vantaggio di queste installazioni è che la plastica raccolta al loro interno è costituita da imballaggi in materiale pressoché identico (principalmente PET/HDPE) e che, quindi, non devono subire processi di selezione o lavorazione ulteriore per essere riciclati completamente.
La formula adottata è quella del “riciclo incentivante” che stimola e premia i cittadini virtuosi del riciclo con buoni sconto da consumare presso le attività locali convenzionate. Inoltre, le aziende hanno l’opportunità di pubblicizzarsi sulle macchine ‘mangiaplastica’ manifestando così il proprio sostegno verso il riciclo, la sostenibilità ambientale e la green-economy. Sostanzialmente si vuole applicare per intero, all’interno di una comunità, il modello dell’economia circolare.
Siamo sempre più convinti che il motto vincente sia ‘riduci, riusa, ricicla’ e che dare il proprio contributo di cittadini consapevoli e responsabili, anche in tema di rifiuti e riciclo, sia di fondamentale importanza.
La plastica sembra essere la seconda maggiore fonte di emissioni di gas serra; sostituire la produzione di plastica vergine con plastica riciclata può ridurre significativamente le emissioni di C02 e concorrere in maniera concreta a quanto previsto dall’Agenda 2030, nella quale uno degli obiettivi è proprio la valorizzazione dei rifiuti.
Crediamo che le amministrazioni italiane debbano cogliere questa grande opportunità grazie al bando promosso nei giorni scorsi per installare macchine ‘mangiaplastica’ nei loro comuni e dare ulteriore forza alle grandi potenzialità del riciclo.
Noi siamo presenti con l’obiettivo di migliorare questo servizio ed estenderlo ad ulteriori comuni bresciani.
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Minarelli Mara – socio fondatore Momentumgreen
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