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Di cosa si tratta?
Un progetto multimiliardario di trivellazione nel Parco Arctic National National Wildlife Refuge, una delle aree più incontaminate dell’Alaska, rimasta inviolata per oltre 30 anni, per la realizzazione di una miniera petrolifera progettata per produrre oltre 100.000 barili di petrolio al giorno per i prossimi 30 anni.

Il piano Willow era stato approvato dalla scorsa amministrazione statunitense e subito preso di mira dagli attivisti e dagli ambientalisti che hanno fatto causa al governo federale attuale denunciando il forte impatto che le trivellazioni avrebbero sulla fauna selvaggia di quella zona e sulla popolazione di orsi polari e renne già molto provata dai cambiamenti climatici.

Nei giorni scorsi un giudice federale ha messo fine a questa situazione nodosa e controversa bloccando definitivamente i permessi di costruzione: una grande vittoria per il clima e un’ulteriore occasione per Biden, sempre che la sentenza non venga impugnata, di riconfermare il suo sostegno e il suo impegno verso l’emergenza climatica.

Le trivellazioni e le miniere petrolifere sono tra le maggiori cause di inquinamento ambientale e del ‘cambiamento climatico’: distruzione di terreni in profondità e aumento del dissesto idrogeologico, sterminio di flora e fauna, fuoriuscite di petrolio e altri gas dannosi con alterazione dell’equilibrio dell’intero ecosistema locale, sostanzialmente veri e propri disastri ambientali; fortunatamente sono sempre più diffuse le campagne di sensibilizzazione e le azioni per fermare le trivellazioni in tutto il mondo.

Siamo consapevoli che gli aspetti economici legati allo sviluppo e al profitto abbiamo sempre un peso importante nelle decisioni da parte dei governi, tuttavia riteniamo sia davvero fondamentale limitare nuovi finanziamenti e ulteriori investimenti in contesti che vanno a favorire fonti energetiche obsolete e fortemente inquinanti rispetto a ciò che serve fare in un’ottica di sviluppo sostenibile per raggiungere insieme gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030.

Perché ci sentiamo così tanto ‘padroni della terra’ da non renderci conto che siamo ladri di noi stessi?

Se sei sensibile a queste tematiche, tieniti aggiornato sui nostri progetti cliccando QUI.

Minarelli Mara
socio fondatore Momentumgreen

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