In questi ultimi giorni sui media nazionali si è tornato a parlare di termovalorizzatori dopo l’annuncio del Sindaco di Roma di volerne costruire uno come risorsa utile per risolvere la difficile situazione nella gestione dei rifiuti nella capitale italiana
Il termovalorizzatore è un impianto che brucia diversi tipi di rifiuti non riciclabili producendo energia utile per scaldare l’acqua e produrre vapore. In Italia attualmente ne esistono 37, uno anche nella nostra città, Brescia, costruito oltre 20 anni fa; nel tempo questi impianti si sono sempre più evoluti dal punto di vista tecnologico riducendo in maniera significativa le emissioni di sostanze tossiche nell’atmosfera.
Nel termovalorizzatore di Brescia vengono conferiti i rifiuti non riciclabili e caricati nelle caldaie di combustione, la cui temperatura raggiunge oltre 1.000 gradi, per l’ossidazione completa dei rifiuti. Il calore prodotto dalla combustione genera vapore ad alta pressione, che viene utilizzato per la produzione di energia elettrica e, successivamente, per scaldare l’acqua che alimenta la rete del teleriscaldamento della città. A breve verrà realizzato un ulteriore intervento di efficientamento energetico che abbatterà ancora di più le emissioni aumentando la produzione di energia termica.
La questione che preoccupa la maggior parte degli italiani è sempre relativa all’inquinamento dell’aria che tutti noi respiriamo. Tuttavia, da alcuni studi recenti, è emerso che i termovalorizzatori di ultima generazione producono fino al 95% in meno di gas inquinanti rispetto ad una discarica tradizionale.
Dal punto di vista energetico si è stimato che un termovalorizzatore riesce a bruciare quasi 750.000 tonnellate di rifiuti all’anno, un quantitativo davvero notevole, producendo energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuo di circa 3 milioni di famiglie. Probabilmente anche da questo punto di vista, se si considera l’attuale e delicata situazione che vede l’Italia in difficoltà e totalmente dipendente sul piano energetico dall’estero, potrebbe essere un’utile ulteriore risorsa a supporto della produzione di energia.
L’obiettivo finale dev’essere sempre lo stesso: cercare di vivere in maniera più consapevole producendo meno rifiuti, è pur vero che l’energia prodotta dai termovalorizzatori, seppur non rinnovabile, rimane comunque un valore importante creato da materiale di scarto che diversamente non avrebbe prodotto proprio nulla.
Mara Minarelli – socio fondatore Momentumgreen
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