Molti sono gli eventi internazionali che si sono svolti durante questo 2021 e che hanno affrontato il problema del cambiamento climatico, come Youth4Climate, Driving Ambition, G20 e COP 26.
Ma quali sono state le effettive conseguenze del cambiamento climatico in Italia?
L’Osservatorio Geofisico di Unimore dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha fatto un bilancio.
Analizzando i dati forniti dalla stazione di riferimento di Modena si riscontra che nel 2021 la temperatura media è stata di 15.7°C e le precipitazioni complessive sono state di 357.0 mm, quindi un anno caldo, con una siccità rilevante.
Eppure, rispetto agli ultimi anni, questo appena trascorso non ha registrato un incremento straordinario delle temperature. Infatti, era dal 2013 che la temperatura non restava al di sotto dell’anno precedente. L’anno più caldo rimane quello del 2014, con una temperatura media di 16.3 °C.
Tuttavia, a differenza di quanto avviene abitualmente, nel 2021 i mesi di febbraio, giugno, luglio, agosto e settembre sono stati più caldi rispetto agli anni precedenti, mentre i più freddi sono stati aprile e maggio.
Ma il dato più significativo è che il 2021 è stato caratterizzato principalmente dalla siccità. Fino ad ora solo due volte in passato si sono verificate piogge così scarse: la prima volta è stata nel 1834, con 305.4 mm di pioggia, e la seconda il 1983, con 354.6 mm di pioggia. Era quindi da quasi quarant’anni che non si vedeva un anno caratterizzato da una tale scarsità di precipitazioni: le piogge hanno registrato un calo del 47% rispetto alla media di 691.4 mm.
Ad aggiungersi a questo quadro preoccupante delineato dall’Osservatorio Geofisico di Unimore è quello ugualmente preoccupante ricavato dai dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente in cui emergono gli eventi climatici estremi che hanno colpito l’Italia in questi ultimi dieci anni.
Ma cosa è successo dal punto di vista climatico nel 2021 in Italia? Vediamo in numeri…97 allagamenti da piogge intense, 46 casi di trombe d’aria, 17 danni dovuti a grandinate intense, 13 frane causate da piogge intense, 11 esondazioni fluviali, 9 danni dovuti alla siccità prolungata, 8 danneggiamenti alle infrastrutture, 3 danni al patrimonio storico a causa delle piogge intense.
Anche il 2021 è stato un anno con gravi disastri ambientali dovuti al cambiamento climatico.
Da questi numeri emerge quanto ci sia ancora da fare a livello di interventi strutturali per rendere case, piazze, strade e infrastrutture in generale più sicure, in grado di reggere alle piogge intense e più vivibili durante le ondate di calore.
Incendi, ondate di calore, alluvioni, siccità e conseguente riduzione delle produzioni agricole sono effetti della crisi climatica ed ambientale e ormai, stando ai dati, sono e saranno fenomeni sempre più frequenti anche in Italia e, nonostante previsioni così preoccupanti, pare che nel 2021 siano state ancora troppo modeste le iniziative prese dalle istituzioni per realizzare interventi a tutela della natura e di miglioria delle infrastrutture.
C’è ancora molto da fare, azioni concrete e un grande impegno da parte dei vari Stati Membri UE per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda2030 anche grazie alla “Strategia Europea per la Biodiversità”: una misura approvata dall’UE, un piano complessivo, ambizioso e a lungo termine per proteggere la natura ed invertire il degrado degli ecosistemi favorendo al contempo la resilienza delle nostre società rispetto all’aumento delle minacce climatiche che si presenteranno in futuro.
Mara Minarelli – socio fondatore Momentumgreen
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